“Ogni opera deve essere una preghiera”, dice l’artista svedese Mats Bergquist che espone al Museo Archeologico di Napoli i suoi quadri-sculture realizzati con l’antica tecnica dell’encausto.
Ma al contrario degli affreschi pompeiani, qui il colore scompare. La cera protegge superfici diafane, lisce, accarezzabili: il lento lavoro dell’artista le ha rese levigatissime, come se arrivassero da un altro tempo. Dalla Via Lattea che si stende nell’atrio ai lavori più piccoli esposti in una piccola sala, tutte le sue sculture sono leggermente convesse, come se fossero animate da una presenza interna che preme per venire alla luce.
È lo stesso tema suggerito dalle Daruma, uova in ceramica raku nel giardino interno del museo. La mostra si intitola “Ashes to Ashes” e sembra evocare il ciclo della vita. Infatti una bianca barca, carica di cenere, veleggia sospesa, in viaggio verso il mistero.
Contact me